Avv. Carlo Mastellone – clicca qui per leggere l’articolo completo.

Abstract
Le iniziative che le PMI possono intraprendere su base volontaria nel campo della responsabilità sociale delle imprese (RSI) e della sostenibilità, sulla spinta di progetti a livello globale (i Principi del Global Compact delle Nazioni Unite dell’anno 2000 che riguardano gli ambiti dei diritti umani, del lavoro, dell’ambiente e dell’anticorruzione, i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030 adottati nel 2015) oltre che a livello europeo (la Direttiva sulla rendicontazione non-finanziaria, il Green Deal Europeo, il Regolamento sulla tassonomia delle attività eco-compatibili), costituiscono una grande opportunità di rilancio a disposizione di imprenditori portatori di una visione strategica e dei loro amministratori e manager, per sviluppare il proprio business nell’ambito del commercio internazionale rendendo l’impresa più appetibile e competitiva all’estero in un momento marcato da particolari difficoltà economiche dovute alla pandemia COVID-19.
Attraverso l’adozione di codici di condotta, l’adesione a programmi e standard di compliance promossi da organismi internazionali, la rendicontazione relativa agli ambiti ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani ed alla lotta alla corruzione, ed anche con il Rating ESG (Environmental, Social and Governance), le PMI possono sviluppare una supply chain sostenibile sia come committenti (nei confronti della catena dei propri fornitori e sub-fornitori) che come fornitori di altre imprese, soprattutto straniere, adottando una specifica procurement policy ispirata a criteri minimi di RSI a livello internazionale (le linee guida sull’approvvigionamento responsabile e sulla supply chain sostenibile elaborate dalla CCI, dalle Nazioni Unite, dell’OCSE, le ISO 20400), con un miglioramento della propria immagine e della brand reputation.
I codici di condotta ispirati alle linee guida ed agli standard internazionali in materia di supply chain sostenibile andranno poi integrati nei contratti dell’azienda – sia nei contratti di approvvigionamento che nei contratti di fornitura – con apposite clausole di sostenibilità sviluppate dalla prassi contrattuale commerciale internazionale, oggetto di specifico approfondimento.

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